LETTERA APERTA PER UN APPELLO AL “CAMBIAMENTO”!
Chi scrive è una madre, ma è anche una docente e una pedagogista, pertanto la mia coscienza non può tacere su quanto accaduto in un noto istituto scolastico superiore di Ancona.
In un’epoca in cui l’“educazione” dovrebbe essere un pilastro fondamentale della società, capita sempre più spesso di imbattersi nell’incompetenza e nella totale assenza di un approccio educativo adeguato verso gli studenti, creando così una crescente indignazione tra genitori e studenti.
Numerose famiglie hanno già denunciato un clima di paura e repressione, piuttosto che di apprendimento e crescita, all’interno di questo noto istituto superiore di Ancona. In particolar modo vorrei rendere noto “il caso” di una sedicenne: la studentessa, dopo aver ricevuto una bella pagella più che sufficiente in tutte le materie, tranne che per una, è stata rimandata per giudizio sospeso proprio in quell’unica materia non di indirizzo. Dopo aver sostenuto l’esame riparatorio ad agosto e, successivamente, alla votazione del consiglio di classe, si è vista comunque subire la bocciatura. È inutile descrivere lo stato d’animo della ragazza e l’impatto psicologico che questo evento ha avuto su un’adolescente. Superata la delusione e la rabbia, la studentessa, ha avuto il coraggio di tornare in quella scuola e ricominciare un nuovo anno, purtroppo, dopo neanche un mese, sono cominciate vessazioni verbali, abuso di potere e atti di bullismo da parte di alcuni docenti, tanto che la ragazza, si è vista obbligata ad abbandonare la scuola che frequentava da due anni. Il dispiacere che la studentessa ha provato in questa situazione, non deriva dalla bocciatura subita, ma dall’ingiustizia di non essere stata supportata, aiutata e compresa, soprattutto dall’l’insegnante di riferimento, che non ha mai dimostrato grande preoccupazione, né tantomeno ha attuato strategie pedagogiche, didattica o metodologiche per poter aiutare la studentessa.
Ricordiamo che da anni gli istituti scolastici spendono soldi pubblici del PNR per progetti sulla dispersione scolastica, quando sarebbe meglio investire sull’andamento scolastico del docente. Grazie al supporto della famiglia la ragazza si è rimessa in gioco ed ha intrapreso un nuovo percorso scolastico ed educativo in un istituto distante da quello attuale, al Liceo classico di Fabriano, dove ha trovato un dirigente scolastico molto accogliente e degli insegnanti molto professionali, che le hanno permesso di passare l’anno scolastico senza problemi, ma visti gli ottimi risultati scolastici il consiglio di classe ha offerto alla studentessa la possibilità di fare un esame pubblico per poter recuperare l’anno perso in precedenza. La sfida è stata accettata dalla studentessa che si è messa a studiare con gran lena, superando l’esame e finalmente ha potuto cancellare la brutta esperienza vissuta con i docenti dell’altro Istituto.
Questa volta c’è stato il lieto fine, ma la scuola non può essere un terno al lotto, se sei fortunato e trovi i docenti giusti, allora hai vinto. Purtroppo i dati statistici su questa tematica non sono confortanti: un gran numero di ragazzi, nella fascia di età adolescenziale, abbandonano la scuola o si suicidano. La scuola deve educare i ragazzi e deve trasmettere l’amore per la conoscenza, che non significa promuovere tutti e comunque, la bocciatura deve esistere dove c’è un valore educativo e non punitivo. Tutto questo è possibile solo se al suo interno ci sono i docenti (parola latina che significa colui che insegna) che hanno la vera vocazione per l’insegnamento, perché l’insegnante non è un lavoro qualunque, è una missione: deve trasmettere conoscenza a persone che diventeranno il nostro domani. L’insegnante è colui che riesce a mettere al centro dell’educazione, non solo la prestazione o il successo, ma anche la relazione e la crescita del singolo: diventa una sorta di specchio per il ragazzo, aiutandoli a scoprire la verità e ad avere coraggio di mettersi in gioco nel mondo con le loro capacità.
La scuola educa e non punisce!