Compiti per le vacanze

Compiti per le vacanze
  • 6 Giugno 2024
  • blog

“Evviva, è finita la scuola!”. Quante volte abbia sentito o pronunciato questa frase?
Quante volte abbiamo sentito la frase: “Che bello, ricomincia la scuola!”
Un po’ meno.
E la frase: “Per fortuna che ci sono i compiti per le vacanze!”
Zero, siamo sinceri.
“Ovvio – direte voi – quale studente vuol fare i compiti per le vacanze?”
Attenzione. State entrando in un vicolo cieco.
Quando eravate studenti, vi piacevano i compiti per le vacanze?
Se qualcuno sinceramente risponde “sì, li aspettavo con desiderio”, vince una caramella.
Perché non vi piacevano?
Perché eravate in vacanza, perché non li avete mai fatti se non gli ultimi 4 giorni, tutti insieme, perché avete sempre pensato fossero inutili.
Anche voi insegnanti siete qui.
Poi si cresce, qualcuno torna a scuola e siede con la lavagna alle spalle e questa nuova prospettiva rovescia magicamente le cose: “I compiti durante le vacanze sono sacrosanti!”
“Altrimenti si perde tutto quello che abbiamo fatto, ho visto bambini che sono tornati in classe senza saper più leggere… e le tabelline poi! Il ministero della maleducazione e del demerito abbia pietà di noi! O tempora, o mores!”
Qualche domanda, se hai pazienza:
Come mai quando eri sul banco i compiti erano inutili e ora invece lo sono?
Se lo studente ha acquisito una competenza, come può perderla in tre mesi? a giugno sapeva davvero leggere fluidamente e ripeteva le tabelline a menadito? a settembre leggeva l’Anabasi da testo greco e a settembre piange davanti Esopo?
Chi ha fatto i compiti? Beh, la/il secchione sì, proprio quella/o che ne avrebbe potuto far a meno.
Altrimenti i compiti li fanno nell’ordine: la cugina più grande (fino alla quinta elementare) e chat gpt (dopo).
E allora che facciamo? Rinunciamo a tutto?
Visto che il ministero del merito ha messo in vendita le abilitazioni, sarei tentato a dire di sì, ma fingiamo di vivere in un paese normale.
Non ricordo chi ha detto: se continui a fare le stesse azioni sperando in esiti differenti non hai fede, sei stupido. Non lo condivido del tutto.
Le/gli insegnanti che assegnano compiti durante le vacanze non sono stupidi, né in mala fede.
Sperano che, anche poco, giovino. E lo fanno nella convinzione che sia un bene per i ragazzi.
Ma le azioni possono cambiare e si possono sperare esiti diversi.
Come?
Ecco che l’insegnante esprime la sua professionalità: cercando strade nuove.
I compiti di realtà possono essere molteplici, molti più di quelli che immaginiamo: fotografare le esperienze nuove per un reportage su un viaggio, una visita in biblioteca per scoprire se c’è qualcosa che ci stimoli a leggere (i libri per le vacanze dovrebbero essere scelti dai ragazzi, non assegnati), portare a scuola un oggetto che ci ha fatto vivere una bella esperienza, invitare a scuola quella persona che ci ha insegnato qualcosa di nuovo (o portarne una breve intervista registrata), contare il numero di gelati mangiati e le loro calorie per sapere se la nostra dieta è stata equilibrata, vedere un museo e ricreare un museo di oggetti delle nostre vacanze, riportare le posizioni sessuali presenti sui vasi greci che abbiamo visto a Napoli…
In realtà non sono creativa come molte/i insegnanti, che sapranno sicuramente fare meglio.
Perché? Perché siamo sicuri che possiamo ottenere risultati diversi.
Pensate anche allo sport. Per una/un atleta i periodi di riposo sono fondamentali. Non si vuole perdere il tono? Bene, pratichiamo un altro sport, sperimentiamo, impariamo.
Anche nel piccolo: ho giocato a calcio tutta la stagione? Al campo estivo provo l’hip hop.
Chiudo riportando cosa mi ha fatto scrivere questo articolo.
Mio figlio sarebbe andato in gita l’indomani. “Sei contento?” “Sì e no”. E perché? “Perché poi la Maestra ci chiederà di scrivere cosa abbiamo fatto e finisce il divertimento”.
Siamo sicuri che l’istruzione debba essere sempre associata a qualcosa che non ci piace?
Lascio a voi pensare, sicuro che sarete creative/i.
Buone vacanze a tutte e tutti!